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domenica 24 febbraio 2013

I "Nuovi analfabeti" in Italia

I "Nuovi analfabeti" in Italia a cura di Alessia Mirra


Italia… un Paese con alle spalle una cultura senza pari, patria di grandi uomini come Dante, Leonardo, Manzoni ecc. Eppure adesso sembra quasi che questa Nazione abbia smarrito il proprio bagaglio culturale. Recenti statistiche infatti hanno riscontrato che, su 50 Paesi considerati, il livello del sistema educativo italiano è collocato al ventiquattresimo posto, posizione piuttosto bassa. Inoltre ulteriori sondaggi hanno rilevato che ben il 70% della popolazione italiana si interessa alla lettura di opere elementari, non avendo sviluppato le capacità per una spiccata comprensione di testi più elaborati dal punto di vista del contenuto (saggi, romanzi, articoli di giornale o testi teatrali). Sono sempre più rari poi coloro che riescono ad esprimere un giudizio critico o una propria opinione su questi testi, per non parlare poi delle rielaborazioni personali! Comunque non bisogna pensare che questi “nuovi analfabeti” provengono esclusivamente da strati sociali bassi dal punto di vista economico e sociale, ma sono anche persone che ricoprono incarichi importanti, ad esempio i politici; molti di essi infatti non sono in grado neppure di tenere un discorso corretto dal punto di vista grammaticale. Una recente indagine dell’Ocse Pisa su alcuni ragazzi dei vari Paesi mondiali nati nel ‘96, invece, ha fatto emergere il fatto che gli Italiani, oltre a non riuscire più a leggere testi importanti, hanno perso la capacità di trovare una soluzione ai problemi che vengono loro presentati. Dunque anche qui, purtroppo, il nostro Paese si trova tra gli ultimi posti. La cosa più preoccupante comunque è che la maggior parte di questi “nuovi analfabeti” non ne ha consapevolezza, e pertanto non cerca in nessun modo di migliorare la propria situazione. Che si sia davvero arrivati ad un punto di non ritorno? Si spera sicuramente di no, e si cerca di sensibilizzare i giovani affinché capovolgano l’attuale situazione, provvedendo a riacquistare quella vasta cultura di cui l’Italia è depositaria.